Nuova Riveduta:

Geremia 13:21

Che dirai tu quando egli ti punirà?
Ma tu stessa hai insegnato loro - capitani e capi - a dominare su di te.
Non ti prenderanno forse i dolori,
come prendono la donna che sta per partorire?

C.E.I.:

Geremia 13:21

Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi
coloro che tu stessa hai abituato
a essere tuoi amici?
Non ti prenderanno forse i dolori
come una partoriente?

Nuova Diodati:

Geremia 13:21

Cosa dirai quando ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato loro ad essere capi e dominatori su di te. Non ti prenderanno forse le doglie come una donna che sta per partorire?

Riveduta 2020:

Geremia 13:21

Che dirai tu quando egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato ai tuoi amici a dominare su di te. Non ti prenderanno forse i dolori, come prendono la donna che sta per partorire?

La Parola è Vita:

Geremia 13:21

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Geremia 13:21

Che dirai tu quand'Egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato ai tuoi amici a dominar su te. Non ti piglieranno i dolori, come piglian la donna che sta per partorire?

Ricciotti:

Geremia 13:21

E che dirai quando ti avrà visitata? ma sei tu che li hai ammaestrati a tuo danno, che li hai istruiti a repentaglio della tua testa? Che spasimi ti prenderanno allora, atroci come quelli d'una donna sopra parto!

Tintori:

Geremia 13:21

Che dirai quando Dio li visiterà? Tu li hai istruiti contro di te, hai loro insegnato per la tua rovina. Non ti prenderanno forse dei dolori come quelli di donna partoriente?

Martini:

Geremia 13:21

Che dirai tu quando Dio ti visiterà? Imperocché tu ad essi fosti maestro contro di te, e li istruisti per tua rovina. Non ti prenderann' eglino dolori simili a quegli d'una donna di parto?

Diodati:

Geremia 13:21

Che dirai quando egli farà punizion di te? conciossiachè tu stessa abbi loro insegnato ad esser tuoi principi in capo; non ti stringeranno dolori, a guisa di donna che partorisce?

Commentario abbreviato:

Geremia 13:21

18 Versetti 18-27

Ecco un messaggio inviato al re Jehoiakim e alla sua regina. I loro dolori saranno davvero grandi. Chiedono forse: "Perché queste cose si abbattono su di noi? Sappiano che è per la loro ostinazione nel peccato. Non possiamo alterare il colore naturale della pelle, e quindi è moralmente impossibile bonificare e riformare questo popolo. Il peccato è il nero dell'anima, è la sua decolorazione; siamo stati plasmati in esso, così che non possiamo liberarcene con nessun potere. Ma la grazia onnipotente è in grado di cambiare la pelle dell'Etiope. Né la depravazione naturale, né le forti abitudini di peccato costituiscono un ostacolo all'opera di Dio, lo Spirito creatore. Il Signore chiede a Gerusalemme se è decisa a non essere purificata. Se qualche povero schiavo del peccato sente che potrebbe tanto cambiare la sua natura quanto dominare i suoi capricci, non disperi, perché le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio. Cerchiamo allora l'aiuto di Colui che è potente per salvare.

Riferimenti incrociati:

Geremia 13:21

Ger 5:31; 22:23; Is 10:3; Ez 28:9
2Re 16:7; Is 39:2-4
Ger 4:31; 6:24; 30:6; 48:41; Is 13:8; 21:3; 1Te 5:3

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